Organizza e trova¶
L’esperienza suggerisce che se hai più di mille fotografie sul computer senza l’uso degli strumenti DAM, ti ci vuole troppo tempo per trovare un’immagine specifica. E se non sai quante immagini hai nel tuo computer, di sicuro non stai usando digiKam. Il programma supporta un doppio approccio: di memorizzazione dei metadati delle immagini in una banca dati e all’interno dei file delle immagini, garantendo una ricerca velocissima, oltre a un’archiviazione sicura e facilmente accessibile da altre applicazioni, piattaforme e formati.
Ma proprio come non esistono i pranzi gratis, non esiste neanche la catalogazione o una soluzione DAM senza sforzo: coloro i quali investiranno inizialmente tempo e fatica per organizzare in modo sistematico ed etichettare le proprie immagini, ne trarranno i frutti col passar del tempo e con la crescita delle loro raccolte. La redditività del DAM è stata stimata essere, da diversi studi, maggiore di 10 a 1. Si possono prevedere guadagni ancora maggiori se si pianifica in un futuro più lontano, quando il futuro web semantico integrerà facilmente le immagini etichettate in un ambiente DAM.
Casi d’uso DAM con digiKam¶
digiKam fornisce una serie di metodi per classificare le fotografie: nomi dei file, album, raccolte, data e ora, tag, voto, posizione GPS e didascalie.; come se non bastasse puoi ricercare la maggior parte dei metadati standard, come il modello di macchina fotografica, la lente, le coordinate, le dimensioni dell’immagine e molti altri. Le categorie di metadati qui elencate sono di fatto viste diverse della raccolta di foto. Combinare queste viste è un metodo più efficace per restringere una ricerca per trovare rapidamente un file. Immagina di avere 800 foto della tua dolce metà: cercare Salagou, con una valutazione superiore a 3 stelle, scattata in Francia, ti restituirà sicuramente pochi candidati. Confrontato alla maggior parte degli altri sistemi DAM, le capacità di ricerca e selezione di digiKam sono complete, versatili, veloci, scalabili, accurate e basate su standard aperti.
La cosa importante da ricordare è che non sai come tu o qualcun altro cercherà di trovare un’immagine tra diversi anni da adesso: è normale che ricorderai gli eventi passati in un contesto diverso. Quindi, se puoi restringere la ricerca ricordando un luogo, un’ora, una macchina fotografica, un tema, una valutazione, o un proprietario, allora hai una possibilità infinitamente maggiore di trovare rapidamente un’immagine, specialmente se riesci a ricordare più di uno di questi criteri. Al momento di scattare ogni foto, tutti i metadati che la fotocamera non registra sono nella tua testa: se alcune di queste informazioni non vengono trascritte nel tuo sistema DAM, spariranno dalla tua testa, dato che la tua memoria degli eventi passati svanisce nell’oblio.
Qualcuno potrebbe temere che le registrazioni dei metadati privati potrebbe diventare un giorno file pubblici. Si potrebbe dire che tutti gli attributi incorporati nei file siano potenzialmente metadati pubblici, perché le immagini potrebbero essere esportate, vendute ad altre persone e copiate in altri posti. D’altro canto, tutti i metadati nella banca dati locale di digiKam che non sono incorporati all’interno delle immagini possono essere considerati privati, perché stanno lì e non vanno da nessuna parte. Regolando appropriatamente le impostazioni di digiKam puoi controllare quali tipi di metadati rimangono privati e quali dati saranno incorporati che potranno quindi divenire pubblici.
Organizzazione delle cartelle¶
Il primo passo nello strutturare un sistema DAM, è costruire una struttura delle informazioni (diversa da una struttura dati). Devi prima decidere dove memorizzare i tuoi file: se salvarle in un disco rigido dedicato o in un disco di rete. E se gli altri debbano avere accesso alle tue fotografie tramite condivisione. Quando pensi alla conservazione, ricorda che prima o poi dovrai fare regolarmente copie di sicurezza dei file, e un giorno dovrai migrarli in un sistema più capiente.
Una volta che hai deciso la posizione, dovrai decidere come organizzare le tue immagini all’interno delle cartelle. L’organizzazione delle cartelle deve essere semplice, unificata e scalabile. Deve essere anche indipendente dal mezzo di memorizzazione in cui sono ospitati i file.
Non creare cartelle troppo piccole, diverse migliaia di immagini in una cartella non è ragionevole, ma mantieni le cartelle abbastanza piccole da poterci stare in un mezzo di salvataggio come un supporto ottico. Ricorda che l’archivio crescerà in continuazione.
La struttura specifica che scegli dipenderà probabilmente dal tuo caso d’uso. Per esempio, un fotografo occasionale probabilmente scatterà foto della famiglia, eventi della propria vita, vacanze, e via discorrendo. Sarebbe efficiente creare una struttura basata sugli anni del calendario più qualche cartella speciale per vacanze e file da esportare. La struttura potrebbe somigliare a questa:
2006
2007
2008
01
02 Paris photos
02 Marie's wedding
Holidays
Location A
Location B
Location C
Export
Fun stuff
Le foto delle vacanze in questa struttura possono essere trovate facilmente in base al nome del luogo nella sottocartella: un buon approccio, a meno che il fotografo non vada in vacanza nello stesso posto ogni anno. Il resto delle immagini sarà organizzato in base alla data. Se ogni anno scatti abbastanza foto, potresti voler creare cartelle mensili all’interno delle cartelle dell’anno, ad esempio 2008-01, 2008-02, ecc. E potresti voler rinominare alcune o tutte le sottocartelle con titoli degli eventi o dei luoghi. Esporta sarebbe una cartella per memorizzare le immagini da stampare o da caricare in un sito web.
Un fotografo più professionale avrà delle necessità molto diverse, poiché ci saranno più versioni delle fotografie, archivi, flussi di lavoro, un flusso costante di immagini con temi diversi, il tutto in grande quantità. Entro dieci anni avrai il 95% di archivi e solo un 5% di spazio di lavoro, ma tu non vuoi organizzare la tua struttura attorno al contenuto.
Ecco alcuni aspetti da considerare quando decidi l’organizzazione delle cartelle:
Che tipi di file vanno insieme? La separazione dei tipi di file rende più facile l’elaborazione in serie; tieni separati i file nuovi da quelli vecchi.
Come puoi rendere scalabile la struttura?
Separare i file originali da quelli elaborati rende più facile eseguire una strategia per le copie di sicurezza e di migrazione; saprai sempre se stai guardando l’originale o un derivato.
Metadati automatici¶
Come, dunque, gestire tutti questi metadati? Per prima cosa, le tue immagini contengono già molti metadati generati automaticamente, come i dati Exif e Makernotes. Se hai configurato un modello di digiKam con la tua identità, tutte le immagini importate possono essere contrassegnate in automatico con questo gruppo di dati che include le informazioni sull’autore, il copyright, ecc. Se registri il tracciamento GPS durante lo scatto delle foto, puoi aggiungere i metadati di geolocalizzazione alle immagini in un sol colpo utilizzando lo strumento Geolocalizzazione. Anche se rientri da una sessione di scatti con 1000 immagini, non dovresti impiegare più di dieci minuti per aggiungere i dati dell’identità e della posizione.
A questo punto, dovresti avere tutte le impostazioni della fotocamera per ciascuno scatto, i dati dell’obbiettivo quali zoom, messa a fuoco, apertura, ecc. data e ora, luogo dello scatto, copyright, paternità, programma utilizzato, e altro ancora. Non male, ma avremmo potuto fare di più durante l’importazione: avremmo potuto cambiare i nomi dei file per includere la data, il luogo o il tema, cambiato il formato in 16 bit senza perdita di dati per formato di canale; oppure avremmo potuto separare automaticamente i file JPEG e RAW all’interno di cartelle separate.
Raccomandiamo in realtà file con rinomina automatica al fine di corrispondere a un evento, un luogo o un tema. digiKam fornisce il raggruppamento automatico collegato a data/calendario, pertanto non c’è un reale bisogno di codificare la data nel nome file. Ma puoi codificare la data se preferisci sfogliare i tuoi album con un’altra applicazione che non supporta il formato per calendari.
C’è la possibilità che un giorno comprerai una nuova fotocamera. Lo schema di numerazione della nuova fotocamera normalmente inizierà di nuovo con IMG_0001.JPG, creando nomi file identici a quelli che già possiedi. Rinominando i file durante l’importazione, riduci la possibilità di sovrascrivere gli altri file per sbaglio in un momento successivo. Se decidi di rinominare i file, mantieni i nuovi nomi in ordine: usa caratteri alfanumerici, trattini, trattini bassi e un solo punto prima dell’estensione.
Raccomandiamo inoltre di attivare l’opzione Salva i metadati nella ref:pagina delle opzioni dei metadati in digiKam <metadata_settings>. Ciò assicurerà che le informazioni Exif, IPTC e XMP siano scritte nel file. Se ti dimentichi di farlo puoi sempre rimediare, copiandoli nella banca dati nel file in una mossa (dal menu Album).
Ora abbiamo già un sacco di materiale nella nostra banca dati, ma che succederebbe se avessimo bisogno di cambiare qualcosa? digiKam fornisce un editor di metadati per modificare un numero selezionato di attributi importanti.
Il lavoro vero inizia con l’applicazione di tag, didascalie e valutazioni a ogni fotografia. Questo non richiede così tanto tempo come potrebbe sembrare, poiché uno o più attributi possono essere applicati, in un’unica azione, a qualsiasi numero di immagini selezionate. Esistono persino strumenti per valutare e assegnare automaticamente tag alle immagini in base alla qualità dell’immagine o alle persone che vi compaiono all’interno.
Nello specifico, digiKam fornisce funzionalità di assegnazione automatica di tag basate sull’apprendimento profondo:
Ordinamento in base alla qualità assegna automaticamente una etichetta di scelta agli elementi basata su fattori estetici quali Rifiutata, In sospeso o Accettata.
Rilevamento facciale individua automaticamente i volti nelle immagini e registra le aree dei volti nella banca dati.
Riconoscimento facciale assegna automaticamente tag alle persone basandosi sui tag volto esistenti.
Questo genere di strumenti, per funzionare, richiede modelli di dati aggiuntivi, installabili quando esegui la prima volta digiKam, oppure dal menu
.Valutazione e classifica¶
Dopo l’assegnazione automatica dei tag, è meglio iniziare a valutare le immagini, in quanto questa valutazione ti permette di concentrarti in seguito solo sugli scatti migliori.
digiKam implementa un sistema di valutazione che usa uno strumento di valutazione a cinque stelle. In realtà, sono presenti sei livelli, da zero a cinque stelle (*), attribuibili a un’immagine. Nota che quando le valutazioni sono salvate all’interno dei metadati IPTC, i livelli vengono tradotti per assicurare la compatibilità con gli altri programmi. Una valutazione può essere applicata rapidamente a una o più fotografie utilizzando le scorciatoie da tastiera o il mouse. La valutazione può essere utilizzata come criterio di ricerca o di selezione direttamente dal filtro rapido presente nella barra di stato.
Tuttavia, prima di iniziare ad attribuire stelle ovunque, prenditi un attimo di riflessione per decidere i tuoi criteri personali di valutazione. Il modo migliore è scrivere una descrizione qualitativa di ciascuna valutazione che definisce cosa realmente intendi quando assegni un numero dato di stelle.
Un sistema di valutazione di questo genere potrebbe essere:
0 stelle - Non valutata: le immagini non sono state valutate.
1 stella - OK. La foto ha imperfezioni, ma è importante abbastanza da conservare.
2 stelle - Buona. La foto è sufficientemente buona per stampe di piccolo formato, la composizione è OK.
3 stelle - Molto buona. La foto è sufficientemente buona per stampe di grande formato, composizione e illuminazione buone
4 stelle - Eccellente. Foto nitida al 100%, grande composizione e illuminazione. Proprio da non perdere.
5 stelle - Perfetta. Foto di livello professionale.
Il tuo sistema potrebbe variare, ma a ogni aumento del numero di stelle assegnate ci dovrebbero essere molte meno immagini valutate. Una proporzione di 3 a 10 tra ogni livello è risultata utile.
La scelta di una proporzione tra i livelli ti porterà piuttosto lontano nella definizione della tua piramide di valutazione. Diciamo che scegli una proporzione di 7 tra i livelli. Per ciascuna immagine a cinque stelle avrai dunque sette quattro stelle, 49 tre stelle e avanti così, fino ad arrivare a quasi 20000 immagini. Sorprendente? Sì, e 16807 immagini non possiedono alcuna valutazione.
You even can define a different rating scheme depending on the kind of use, 2 stars for commercial use, may mean something different than 2 stars for holiday photos. It is also a good practice to define a neutral rating, where everything below is actually a negative rating. Or you could assign purposes to your ratings, like this:
0 stelle per può essere eliminato
1 stella per immagini in quarantena (decidi in seguito)
2 stelle per esportazione in galleria
3 stelle per la stampa
4 stelle per la vendita
5 stelle per da lavorarci su
Decidi un approccio che più si adatta alle tue necessità. La tabella seguente illustra un’evoluzione possibile per un fotografo professionista che utilizza la proporzione di valutazione di circa 7 nei prossimi 12 anni. È evidente che gli scatti buoni sono facilmente ritrovabili, anche tra milioni di foto.
Attribuzione di tag e parole chiave¶
Consideriamo di seguito i tag (chiamati anche parole chiave o categorie in altre applicazioni).
I tag sono un sistema gerarchico di etichettatura che viene creata semplicemente aggiungendo nuovi tag alla gerarchia. La cosa importante da fare è creare un sistema di parole chiave che si adatti alle tue necessità e abitudini. Sei un (semi) professionista che vuole vendere fotografie alle agenzie, vuoi pubblicare in una galleria web, oppure sei soltanto un fotoamatore occasionale che gestisce le memorie visive della tua famiglia?
In ogni caso, dovrai progettare una struttura che si adatti al tuo caso d’uso. Puoi configurare digiKam per scrivere l’intera gerarchia di tag all’interno dei campi XMP in modo che la tua agenzia fotografica sia in grado di usare un’applicazione qualsiasi per creare automaticamente Titoli e Didascalie per l’esportazione web in base ai tag incorporati. Oppure puoi semplicemente aggiungere parole chiave in modo da ritrovare rapidamente una specifica foto.
Una gerarchia di parole chiave ti fornirà il raggruppamento automatico. Per esempio, se inizi una tipica gerarchia per uso personale con tag di alto livello Attività, Persone, Luoghi, Temi e Progetti, ogni volta che assegni tag secondari, questi saranno raggruppati assieme all’interno di un album virtuale. Per questi album virtuali digiKam ha una vista dedicata nella barra laterale sinistra. Ma c’è persino di meglio.
Per esempio, un buon tag da aggiungere a una foto scattata lungo il fiume Okavango potrebbe essere: Places/Africa/Botswana/Okavango.
Continuando ad aggiungere tag secondari all’interno della gerarchia delle parole chiave, potrai non soltanto ricercare e filtrare i tag per queste parole chiave, ma il filtro presente nella barra laterale destra ti consentirà di selezionare combinazioni tra i gruppi di tag. Ipotizziamo che selezioni l’album virtuale People nel pannello dei tag della barra laterale sinistra e sono presenti dodici diversi tag per le persone. A questo punto puoi combinarli con la barra laterale destra per scegliere solo le immagini con i tag Peter, Paul e Mary presenti tra i dodici.
A lungo termine ti dimenticherai i soggetti delle tue foto o i dettagli dello scatto, dato che i metadati nella tua mente si affievoliscono. È quindi essenziale che tu scelga categorie generali e generiche per i tag dei tuoi scatti. Ti ricorderai sempre che un certo scatto fu fatto sulla riva del fiume in una nazione o un continente (->fiume, continente), ma ti sarai dimenticato quale fosse il fiume. Invece che assegnargli unicamente il tag Places/Africa/Botswana/Okavango, assegnare alla stessa immagine il tag fiume/Africa può fornirti un altro luogo in cui trovare l’immagine nella gerarchia dei tag. Puoi memorizzare dettagli aggiuntivi all’interno di un altro tag o nelle proprietà delle didascalie, trattate nel paragrafo successivo. Un trucco che ti potrebbe tornare utile sarebbe utilizzare le parole chiave che corrispondono alle parole che useresti per fare una ricerca su un motore di ricerca su Internet.
Un’altra categorizzazione potrebbe riferirsi alle attività, come in lavori da stampare, esportazione web, personale, galleriaXYZ, clienti, presentazione, e via discorrendo. Crea solo i gruppi che necessiti, ma non più di quello che ti serve. In questo modo riuscirai a ricordare tutti i tag di primo livello, altrimenti le differenziazioni risulterebbero inutili. Non dimenticarti che puoi servirti di tutti gli attributi per restringere la ricerca. Il filtro dei tag della barra laterale destra si combina con qualsiasi vista della barra laterale sinistra (album, calendario, linea temporale, tag e ricerca). In digiKam le categorizzazioni del flusso di lavoro possono anche essere facilmente assegnate alle Etichette colorate.
Un’altra funzionalità di digiKam sono le Etichette di scelta utilizzate per categorizzare gli scatti per qualità e identificare quale elemento verrà Rifiutato, è In attesa o è Accettato durante il lavoro. Naturalmente puoi assegnare manualmente queste proprietà: digiKam può eseguire automaticamente l’analisi della qualità utilizzando lo strumento basato sull’apprendimento profondo chiamato Ordinatore qualità delle immagini. Questo strumento valuta le caratteristiche quali rumore, sfocatura, forme, contenuto, ecc., e restituisce una valutazione sulla qualità dello scatto. Questo strumento è disponibile nel menu
e nel Gestore elaborazione in serie.Quando importi delle immagini catalogate da altre sorgenti che contengono tag incorporati, digiKam creerà automaticamente per te l’albero delle parole chiave, aggiungendo i tag appropriati al posto giusto. L’albero delle gerarchie può essere facilmente riordinato tramite il trascinamento e il rilascio di una porzione di rami in un altro posto della gerarchia. I tag modificati saranno aggiornati quando digiKam attraversa i rami.
Il grafico sotto mostra come si sovrappongono in modo diverso le proprietà degli elementi di digiKam. Questa è una rappresentazione molto grossolana, dato che ciascun blocco di metadati si suddivide in molte sezioni. I dati File-names (nomi file) e Files-dates (date file) sono proprietà appartenenti a tutte le immagini prese dal sistema dei file, se necessario.
Geolocalizzazione e tag geografici¶
Ti ricordi i tempi prima del GPS? Il tempo in cui avresti trovato il tuo percorso verso un’altra città senza un sistema di navigazione? La terra non era una monotona palla blu prima di Google Earth? Bene, i tempi sono cambiati, e ora è facile aggiungere dei tag geografici alla maggior parte delle immagini, per contrassegnare i luoghi della terra dove sono state scattate.
Alcune fotocamere con ricevitori GPS integrati producono immagini a cui vengono assegnati tag con coordinate a tre dimensioni. digiKam è in grado di assegnare tag geografici da tutte le altre fotocamere basate su una registrazione dei luoghi fatta dalla maggior parte dei dispositivi GPS. Sono necessari tre requisiti per l’assegnazione automatica dei tag geografici:
l’orologio della fotocamera deve essere impostato all’ora corretta,
il ricevitore GPS deve essere acceso, in modalità registrazione, e trasportato con te mentre stai scattando le foto, e
devi essere in grado di estrarre una traccia GPS dal ricevitore in formato GPX. Esistono strumenti che possono aiutarti a scaricare di dati delle tracce nel formato GPX, come gpsbabel.
Puoi, quindi, far corrispondere quella traccia a un gruppo di foto con i dati della traccia GPS tramite digiKam. Le coordinate sono scritte all’interno della parte JFIF dei file JPG (a seconda delle tue impostazioni) e all’interno della banca dati. Date le immagini con tag geografici, digiKam supporta le ricerche in base alle posizioni e le coordinate. Puoi persino creare album virtuali basate sulle aree geografiche. Nella scheda dei metadati, nella barra laterale destra, le tue immagini appariranno posizionate su un mappamondo che potrai scorrere e ingrandire. Con un ulteriore clic potrai utilizzare uno dei vari servizi di mappatura presenti nel web, ingrandendo sui dettagli. Anche se non possiedi una traccia GPS, puoi aggiungere tag geografici a più immagini utilizzando un editor di geolocalizzazione. Per assegnare tag geografici alle immagini, basta che navighi sulla mappa e fai clic sulla posizione in cui le immagini sono state scattate.
Le possibilità di sfruttare la geolocalizzazione delle immagini sono già innumerevoli e diverranno onnipresenti nel futuro. Non siamo non troppo lontani dal giorno in cui potremo rivisitare vecchi viaggi nella realtà virtuale basata su immagini con tag geografici. digiKam supporta inoltre la esportazione nei file KML che possono essere aperti da GoogleEarth (che a sua volta mostrerà le foto nel loro sito di scatti), l’esportazione in Piwigo, Google Foto, Flickr, ecc., con il visore OpenStreetMap, e altro ancora.