Strumenti di miglioramento¶
Distorsione¶
Lo strumento Distorsione di digiKam corregge un’immagine dalle comuni distorsioni dell’obiettivo.
La distorsione a barilotto è associata alle lenti a grandangolo, a lunghezza focale corta. Fa apparire l’immagine leggermente sferica (curvata all’esterno) come un barilotto. Puoi notarlo quando ci sono oggetti dritti vicino ai lati esterni dell’immagine. La distorsione a cuscinetto è il difetto opposto, ed è associata ai teleobiettivi, a lunghezza focale lunga, o a immagini subacquee. Le immagini appaiono pizzicate (piegate all’interno). La distorsione a cuscinetto è spesso meno facile da osservare di quella a barilotto, ma tutt’e due sono ugualmente visibili vicino ai bordi. Questo strumento può eliminare facilmente queste distorsioni, senza una perdita di qualità molto visibile.
Nota
Questo strumento tratta solo le distorsioni geometriche, ma non corregge le aberrazioni cromatiche. Lo strumento Correzione automatica dell’obiettivo corregge sia le distorsioni, sia le aberrazioni cromatiche.
Le seguenti figure spiegano i tipi principali di distorsioni geometriche:
(1): distorsione a cuscinetto.
(2): Nessuna distorsione.
(3): distorsione a barilotto.
Nota
Le correzioni geometriche usano dei coefficienti polinomiali di quarto ordine:
Il coefficiente di primo ordine cambia le dimensioni dell’immagine. Lo strumento lo chiama Ingrandimento.
Il coefficiente di secondo ordine riguarda la distorsione geometrica principale delle lenti, e può correggere la forma convessa o concava dell’immagine.
Il coefficiente di terzo ordine ha un effetto di arrotondamento simile, ma si livella verso i bordi. Questa correzione non è impiegata nello strumento.
Il coefficiente di quarto ordine corregge i bordi distanti inversamente all’arrotondamento di secondo ordine. Combinandolo con la correzione di secondo ordine possono essere eliminate quasi completamente le distorsioni geometriche.
Quattro cursori ti permettono di impostare il filtro di correzione della distorsione:
Principale: questo valore controlla la quantità di distorsione di secondo ordine. I valori negativi correggono le distorsioni a barilotto, mentre quelli positivi correggono le distorsioni a cuscinetto.
Bordo: questo valore controlla la quantità di distorsione di quarto ordine. Il controllo Bordo è più efficace ai bordi dell’immagine che al centro. Per la maggior parte degli obiettivi il parametro Bordo ha segno opposto al Principale.
Ingrandimento: questo valore riduce le dimensioni totali dell’immagine (correzione di primo ordine). Valori negativi rimpiccioliscono l’immagine, quelli positivi la ingrandiscono.
Illumina: questo controllo regola la luminosità negli angoli dell’immagine (vignettatura). Valori negativi riducono la luminosità dell’immagine negli angoli, valori positivi la aumentano.
Per aiutarti a scegliere le migliori impostazioni del filtro, lo strumento fornisce un’anteprima in miniatura della correzione della distorsione applicata a uno schema a rete incrociata. I valori che applichi all’immagine saranno salvati e lo strumento manterrà come predefiniti gli stessi valori al suo utilizzo successivo.
Nota
La correzione barilotto-cuscinetto deve essere fatta prima di qualsiasi taglio o di cambiamento delle dimensioni (inclusa la correzione della prospettiva). Anzi, devono essere il primissimo intervento eseguito sull’immagine originale. Se ritagli l’immagine e poi usi la correzione a barilotto, l’effetto sarebbe ovviamente sbagliato.
Per aiutarti a trovare la correzione migliore, lo strumento ti fornisce anche una guida verticale e una orizzontale: sposta il puntatore del mouse nell’anteprima dell’immagine per visualizzare la guida a linee tratteggiate. Sposta il puntatore in un punto importante dell’immagine, come il livello del mare o il bordo di un edificio, e premi il pulsante sinistro del mouse per bloccare la posizione delle linee tratteggiate. Adesso regola la correzione barilotto/cuscinetto per allinearti alla guida.
Applicando le correzioni a cuscinetto, l’immagine risultante potrebbe produrre un bordo nero negli angoli. Dovrai tagliarli con uno strumento di ritaglio disponibile nel menu dell’Editor delle immagini
, oppure tramite il cursore d’ingrandimento di questa finestra.La correzione a barilotto va bene per la maggior parte delle immagini, ma con alcuni scatti, quali facciate di edifici, dipinti potrebbe essere utile la correzione della prospettiva, in modo da a 90 gradi tutti gli angoli. Nota che, quando tieni in mano la macchina fotografica, introduci quasi sempre una certa distorsione della prospettiva. Per ulteriori informazioni vedi la regolazione della prospettiva.
Correzione della vignettatura¶
Panoramica¶
Lo strumento Correzione della vignettatura di digiKam corregge la vignettatura delle immagini, che è il termine tecnico per indicare la sottoesposizione negli angoli.
Gli obiettivi grandangolari, specialmente quelli usati nella fotografia di medio e grande formato, spesso non illuminano uniformemente l’intera area del sensore, anzi vignettano (mettono in ombra) i bordi e gli angoli dell’immagine, riducendo sostanzialmente la luce che raggiunge gli angoli del sensore. Anche alcuni teleobiettivi possono soffrire di questo fenomeno.
La soluzione tradizionale per la vignettatura è aggiungere un filtro centrale all’obiettivo. Questo è un filtro a densità neutra con densità massima sull’asse ottico dell’obiettivo, trasparente alla periferia, con la densità che varia inversamente alla vignettatura dell’obiettivo. Un filtro centrale ha molti vantaggi: non solo corregge automaticamente le immagini a grandezza intera, ma, siccome è fissato di fronte all’obiettivo, compensa anche la vignettatura lontana dal centro che si verifica quando si fanno movimenti della fotocamera per la regolazione della prospettiva o del piano di fuoco.
Ci sono anche degli svantaggi. Molti filtri centrali richiedono una regolazione del fattore del diaframma di 1,5 o 2, che a sua volta può richiedere una velocità di scatto lenta, soprattutto perché gli obiettivi grandangolari, anche con filtri centrali, funzionano al meglio con aperture di f/16 o inferiori. Questa combinazione può rendere la velocità dell’otturatore talmente lenta che è impossibile tenere in mano la fotocamera, e la foto mossa diventa un problema quando si fotografano gli oggetti in movimento.
Con l’ampio intervallo di esposizione delle pellicole attuali e la profondità di colore (o scala di grigi) delle fotocamere digitali o degli scanner di pellicole, è possibile simulare l’effetto di un filtro centrale applicando una trasformazione equivalente a un’immagine RAW scattata senza filtro.
Usare lo strumento di correzione della vignettatura¶
Cinque cursori danno il controllo del filtro di correzione della vignettatura, e altri tre dell’esposizione dell’immagine risultante:
Quantità: questa opzione controlla il grado di attenuazione della luminosità fatta dal filtro al suo punto di massima attenuazione. La quantità predefinita è 2,0, che corrisponde a un filtro ottico con un’apertura del diaframma pari a 1 (equivalente a un fattore di riduzione luminosità pari a 2). Aumenta la quantità per compensare un maggior grado di vignettatura; riducila per un grado minore.
Sfumatura: questa opzione determina la velocità a cui l’intensità del filtro si riduce dal punto di massima attenuazione verso i bordi, espressa come un fattore di potenza. Il valore predefinito è 1 e rende una riduzione lineare della quantità del filtro con la distanza dal centro. I fattori di potenza maggiori di 1,0 causano una diminuzione più rapida (per esempio, una potenza di 2 fa ridurre la quantità con il quadrato della distanza dal centro) e fa concentrare l’effetto del filtro vicino al centro. Le potenze inferiori a 1 diffondono la quantità del filtro verso i bordi; una potenza di 0,5 fa ridurre la densità con la radice quadrata della distanza dal centro.
Raggio: questa opzione specifica il raggio, come multiplo della misura della semi-diagonale dell’immagine, alla quale la quantità del filtro si riduce a zero (o, in altre parole, diventa trasparente). Il valore predefinito è 1,0 e specifica un filtro che è trasparente ai suoi angoli. Una specificazione del raggio maggiore di 1 estende l’effetto del filtro centrale oltre i bordi dell’immagine, mentre un raggio inferiore a 1 limita l’azione del filtro a una regione più piccola dell’immagine. Quando si compensa la vignettatura di obiettivi usati con macchine fotografiche di grande formato e alcune di formato medio, il raggio predefinito 1 è raramente corretto. Spesso questi obiettivi «coprono» un cerchio dell’immagine sensibilmente più grande della pellicola per permettere ai movimenti della fotocamera relativi all’obiettivo di controllare la prospettiva e il fuoco, e di conseguenza di avere uno schema di vignettatura che si estende ben oltre i bordi della pellicola, richiedendo un’impostazione del raggio maggiore di 1 per simulare un filtro centrale che copra l’intero cerchio dell’immagine.
Impostazioni Compensazione X e Compensazione Y: queste opzioni spostano il centro del filtro orizzontalmente o verticalmente fino ai bordi dell’immagine della percentuale specificata. Un valore negativo per la compensazione X sposterà il filtro verso sinistra mentre un valore positivo lo sposterà verso destra. Un valore negativo per la compensazione Y sposterà il filtro verso l’alto mentre un valore positivo lo sposterà verso il basso.
Aggiungi vignettatura: molte fotografie sembrano piatte a causa di uno sfondo che distrae o per un difetto nella composizione. Mentre il più delle volte vorrai eliminare la vignettatura, è un fatto che una vignettatura selettiva può migliorare l’aspetto di una foto, guidando gli occhi verso il soggetto voluto. Come un artista puoi scegliere questa opzione: spuntando la casella farai invertire il filtro in modo che gli angoli della foto siano scuriti.
L’unico modo per essere sicuro quali impostazioni di Quantità, Sfumatura e Raggio compensano al meglio le caratteristiche ottiche reali di un determinato obiettivo è esporre una scena illuminata uniformemente (per esempio, una scheda grigia illuminata da luce diffusa), quindi misurare tutte le vignettature nell’immagine risultante (per esempio con la barra di posizionamento dell’istogramma dello strumento Regola livello). Senza queste misurazioni, o le specifiche del produttore dell’obiettivo che forniscono il grado preciso di vignettatura a una o più aperture di lavoro, potresti dover sperimentare con impostazioni differenti per trovare quelle che funzionano al meglio per ognuno dei tuoi obiettivi. Per aiutarti in questa operazione, la finestra di dialogo dello strumento fornisce la resa di una maschera in miniatura applicata all’immagine. Per fortuna, la risposta dell’occhio umano è logaritmica, non lineare come la maggior parte dei sensori digitali per immagini, quindi non devi necessariamente compensare precisamente la reale vignettatura per creare immagini che saranno percepite come uniformemente illuminate da chi le osserva.
Nota
Se hai necessità di regolare di nuovo l’esposizione dell’immagine risultante, usa lo strumento Regola curva dell’Editor delle immagini che si trova nel menu
.Lo strumento di correzione della vignettatura in azione¶
Questo è un esempio di correzione vignettatura applicata a un’immagine. L’immagine originale in alto mostra la vignettatura negli angoli, l’immagine corretta, in basso, molto meno. I valori utilizzati in questo esempio sono:
Densità = 2,6
Potenza = 0,9
Raggio = 1,1
Correzione automatica dell’obiettivo¶
Lo strumento Correzione automatica dell’obiettivo di digiKam è in grado di correggere imperfezioni dell’obiettivo quali Distorsione, Aberrazione cromatica, Vignettatura e Geometria, in modo automatico per centinaia di obiettivi comuni.
Nessun obiettivo è otticamente perfetto. Anche gli obiettivi più costosi contengono imperfezioni. Questo strumento corregge queste imperfezioni.
Lo strumento Correzione automatica dell’obiettivo usa i dati dalla libreria Lensfun, una banca dati aggiornata con un elenco di centinaia di obiettivi e delle loro caratteristiche. Lo strumento sfrutta anche i metadati dall’immagine per capire quale obiettivo sia stato utilizzato per un determinato scatto.
Se nella libreria LensFun è disponibile l’obiettivo esatto utilizzato per scattare la foto, lo strumento mostrerà l’avviso (corrispondenza esatta) in verde. Se però non è disponibile una corrispondenza esatta, sceglierà le impostazioni basandosi sulla corrispondenza più vicina e mostrerà l’avviso corrispondenza parziale in arancione. In questo caso l’utente potrà selezionare un obiettivo diverso. Se non è alcuna corrispondenza, lo strumento mostrerà l’avviso nessuna corrispondenza in rosso.
Puoi attivare o disattivare le linee della griglia di aiuto per visualizzare come viene corretta le distorsioni geometriche sull’immagine.
Seleziona le correzioni da applicare. Le correzioni sono immediatamente visualizzate nell’area di anteprima immagine alla sinistra. Come per tutti gli strumenti, l’area di anteprima può essere configurata facendo clic sulle icone dello stile di confronto nella barra di stato. Una volta soddisfatto del risultato premi OK.
Pixel bruciati¶
Panoramica¶
Lo strumento Pixel bruciati di digiKam aiuta a rimuovere i pixel bruciati dalle fotografie scattate con una fotocamera digitale.
La maggior parte delle fotocamere digitali produce immagini con diversi pixel difettosi colorati in modo brillante quando si utilizzano basse velocità di otturatore. Le immagini notturne possono venire rovinate da questi pixel. Esistono tre diversi tipi di pixel difettosi:
Pixel bloccati: sono pixel che leggono sempre un valore alto o sono impostati sempre a un valore massimo, in tutte le esposizioni. Questo produce un pixel luminoso in genere di colore rosso, blu o verde nell’immagine finale. Si verifica un pixel bloccato a prescindere dalla velocità dell’otturatore, l’apertura o qualsiasi altra impostazione personalizzata. Si verifica in una esposizione normale e tende a essere più ovvio in condizioni di luminosità alta.
Pixel morti: sono pixel che leggono un valore zero o sono sempre spenti in tutte le esposizioni. Questo stato produce un pixel nero nell’immagine finale. Simile al pixel bloccato, un pixel morto si verifica a prescindere dalla velocità dell’otturatore, l’apertura o qualsiasi altra impostazione personalizzata.
Pixel bruciati: sono pixel che leggono un valore alto (luminoso) nelle lunghe esposizioni, come il colore bianco, rosso o verde. più lungo è il tempo di esposizione, più visibili diventeranno i pixel bruciati. Questi pixel non sono visibili in condizioni di luminosità alta.
Nota che i pixel bloccati o morti si presentano nella stessa posizione per tutte le immagini. Se un pixel morto o bloccato si verifica in una posizione diversa, potrebbe trattarsi di un pixel bruciato.
I pixel bloccati, morti o bruciati sono un problema, in particolare quando si scatta in modalità RAW ad alta qualità, perché molte macchine fotografiche hanno una soppressione dei pixel bruciati incorporata che viene applicata automaticamente se viene usata la compressione JPEG (cioè nella maggior parte dei casi).
Questo strumento può essere utile per correggere i pixel bruciati e quelli bloccati* in una fotografia, usando un metodo di sottrazione di **foto scura. digiKam non ha un editor manuale per la selezione dei pixel difettosi.
Creare le foto scure¶
Il metodo di sottrazione Foto scura è l’approccio più preciso per la rimozione di «pixel bruciati» e «pixel bloccati». Per prima cosa devi creare una «foto scura» come riferimento. È facile da fare. Quando hai terminato di eseguire scatti con lunga esposizione, metti il copriobiettivo e scatta un’immagine «scura» con lo stesso tempo di esposizione delle immagini scattate in precedenza. Quest’immagine sarà totalmente scura ma, a una disamina ravvicinata, noterai che contiene pixel bruciati e bloccati (punti colorati). Questi sono posizionati negli stessi punti dei tuoi scatti precedenti.
Carica questo file nello strumento, usando il pulsante Foto scura. Lo strumento elaborerà l’immagine, rilevando in automatico i pixel bruciati e i pixel bloccati, che saranno evidenziati nelle aree di anteprima del pannello di controllo.
Avvertimento
Se usi una vecchia macchina digitale, è importante creare di nuovo la foto scura la prossima volta che scatti foto con lunga esposizione, per rilevare i nuovi pixel bruciati e bloccati tra i difetti del sensore.
Usare lo strumento Pixel bruciati¶
All’inizio, come spiegato nella sezione precedente, devi caricare una foto scura corrispondente all’immagine da correggere: verrà avviata un’analisi automatica della foto scura per trovare i pixel difettosi. Lo strumento ricorderà la foto scura usata nell’ultima sessione, e la riaprirà automaticamente in quella successiva.
Il pannello dell’immagine e l’anteprima dell’originale ti aiutano a scorrere l’immagine. La finestra dell’anteprima mostra il risultato del filtro usando le impostazioni attuali. I pixel difettosi sono evidenziati nell’area di anteprima.
Seleziona un’area per vedere i pixel difettosi nell’anteprima e nel risultato filtrato usando uno dei tipi di confronto anteprima the visualizza la stessa regione dell’immagine. Scegli il miglior metodo di filtraggio per riempire i pixel difettosi o i blocchi di pixel. I filtri disponibili sono:
Medio: viene presa la media dei pixel adiacenti al blocco di pixel. Il colore risultante viene assegnato a tutti i pixel del blocco. Per l’interpolazione monodimensionale, questa operazione viene eseguita separatamente a strisce orizzontali o verticali larghe un pixel.
Lineare: i pixel a una distanza di uno dal blocco di pixel vengono usati per calcolare una superficie bilineare (a due dimensioni), o un gruppo di curve lineari (a una dimensione), che viene poi utilizzata per assegnare i colori interpolati ai pixel nel blocco.
Quadratico: questo è il metodo predefinito di filtraggio. I pixel con una distanza di due o meno dal blocco di pixel sono usati per calcolare una superficie biquadratica (a due dimensioni), o un gruppo di curve quadratiche (a una dimensione), che viene poi usata per assegnare i colori interpolati ai pixel nel blocco.
Cubico: i pixel con una distanza di tre o meno dal blocco di pixel sono usati per calcolare un superficie bicubica (a due dimensioni), o un gruppo di curve cubiche (a una dimensione), che viene poi usata per assegnare i colori interpolati ai pixel nel blocco.
Contrasto locale¶
Lo strumento Contrasto locale di digiKam rende le immagini pseudo-HDR.
Ci sono molti modi di rendere un’immagine HDR, per migliorare le foto contenenti aree sovra o sotto-esposte. Il normale approccio è scattare più foto con diverse esposizioni. Lo strumento Unisci immagini sovrapposte di digiKam può essere quindi utilizzato per combinare le immagini in un’immagine HDR. Questo funziona bene ma con alcune limitazioni. Per esempio l’approccio funziona solo con soggetti statici. Ma nel caso volessi un effetto HDR da una singola immagine, incluse le immagini scattate di soggetti dinamici?
Lo strumento Contrasto locale utilizza una Low Dynamic Range Tonemapping (Mappatura dei toni a gamma dinamica bassa), progettata per migliorare la gamma dinamica di una foto, riducendo il suo contrasto globale e aumentando il suo contrasto locale. L’operazione viene eseguita generando prima una versione desaturata e sfuocata della foto che viene combinata con i canali RGB della foto originale, tramite una funzione lineare o di elevazione a potenza. Sembra complicato? Non preoccuparti, lo strumento Contrasto locale è abbastanza facile da usare, quindi non devi capirne la sua complessità per ottenere buoni risultati.
Apri la foto da modificare nell’Editor delle immagini e scegli
. Lo strumento ti lascia applicare fino a quattro operazioni di mappatura dei toni, chiamate passaggi; ognuno di questi ti offre due parametri da regolare: Potenza e Sfocatura. Il primo ti permette di specificare il livello di desaturazione; il secondo ti permette di regolare le aree interessate della foto. Per avere un’anteprima dei risultati premi il pulsante Prova. Quando sei soddisfatto dei risultati fai clic su OK per applicare l’elaborazione alla foto.Sebbene lo strumento Contrasto locale sembri un metodo di correzione semplice, dovresti usarlo con cautela perché a volte può causare più danni che benefici, producendo foto poco naturali.
Riduzione del rumore¶
Lo strumento Riduzione del rumore di digiKam è uno strumento avanzato per ridurre i disturbi delle immagini.
Questo strumento fornisce dei filtri per immagini selezionabili che rimuovono macchie o altri artefatti causati da sporcizia come polvere o capelli sulla lente dell’obiettivo. Può anche essere utilizzato per rimuovere i disturbi del sensore della macchina fotografica, che sono causati magari da alte impostazioni ISO, oltre al cosiddetto effetto Moiré su immagini acquisite da libri o riviste tramite scanner.
Per maggiori informazioni sulle cause dei rumori nei sensori della macchine fotografiche digitali, guarda questa esercitazione.
La schermata sopra riportata mostra una tipica foto scattata con una macchina digitale usando un’impostazione ISO ad alta sensibilità. Mostra dei disturbi di granularità che possono venire ridotti con questo strumento.
Il rumore è più evidente quando si ingrandisce abbastanza per osservare i singoli pixel. Il pannello dell’immagine ridimensionabile all’interno dell’anteprima originale ti aiuta a spostarti all’interno dell’immagine. Sposta il rettangolo rosso per selezionare un’area che ti permetterà di decidere le impostazioni di filtraggio ottimali. Quindi passa a uno dei tipi di confronto anteprima che mostra la stessa regione dell’immagine, come illustrato nella schermata.
Lo strumento supporta i parametri seguenti:
Stima il rumore: calcola automaticamente tutte le impostazioni di riduzione del rumore basandosi su un’analisi del rumore contenuto nell’immagine. È buona norma tenere attivata questa opzione e verificare il risultato. Se il grado di la riduzione del rumore è insufficiente o il filtro danneggia l’immagine, disattiva l’opzione e regola manualmente le impostazioni di Luminanza, Crominanza blu e Crominanza rossa.
Soglia: usa il cursore per una regolazione grossolana e il controllo a rotella per una regolazione fine. La soglia è il valore sotto il quale tutto viene considerato rumore. Questo valore deve essere regolato in modo che i bordi e i dettagli siano chiaramente visibili e i disturbi appianati. Queste impostazioni sono presenti per i canali Luminanza, Crominanza blu e Crominanza rossa. Semplicemente, regola e premi il pulsante Prova per osservare i risultati (questo strumento non aggiorna automaticamente la finestra dell’anteprima quando esegui regolazioni manuali). Le regolazioni vanno fatte in modo attento, perché la differenza tra rumorosità, smussatura e sfocatura è molto sottile. Regola con attenzione come regoleresti il fuoco della macchina fotografica.
Morbidezza: usa il cursore per una regolazione grossolana e il controllo a rotella per una regolazione fine. La morbidezza regola il livello della soglia (morbido opposto a nitido) Più alta è la morbidezza, più disturbi restano nell’immagine. Queste impostazioni sono presenti per i canali Luminanza, Crominanza blu e Crominanza rossa. Semplicemente, regola e premi il pulsante Prova per osservare i risultati. Le regolazioni vanno fatte in modo attento, perché la differenza tra rumorosità, smussatura e sfocatura è molto sottile. Regola con attenzione come regoleresti il fuoco della macchina fotografica.
Salva come e Carica: questi pulsanti sono usati per fare esattamente quello che descrivono. Qualsiasi parametro di riduzione dei disturbi che hai impostato può essere salvato in un file sul disco e caricato in seguito.
Prova: applica le impostazioni dello strumento attivo all’immagine di anteprima. L’anteprima non si aggiorna in automatico quando esegui regolazioni manuali.
Valori predefiniti: questo pulsante reimposta tutto ai valori predefiniti.
Sfoca¶
Lo strumento Sfoca di digiKam è utilizzato per sfocare o ammorbidire un’immagine.
A volte un’immagine è troppo nitida per i tuoi scopi. La soluzione è di sfocarla un po”: fortunatamente sfocare un’immagine è molto più facile che aumentarne la nitidezza. Seleziona lo strumento di sfocatura dal menu
e gioca con il livello di smussatura: la finestra di anteprima mostra l’effetto dell’operazione sulla tua fotografia.Restauro¶
Lo strumento Restauro di digiKam è uno strumento avanzato per ridurre gli artefatti nelle fotografie.
Questo fantastico filtro di restauro è uno strumento di dominio pubblico sviluppato per rimuovere molte cose indesiderate dalle immagini. Gestisce molto bene le immagini degradate dai disturbi gaussiani, la grana della pellicola, i graffi o gli artefatti di compressione e le degradazioni locali comuni nelle immagini digitali (originali o importate). La smussatura utilizzata dallo strumento è applicata lungo le caratteristiche dell’immagine, preservando così il suo contenuto più significativo.
Lo strumento è dotato di diverse preimpostazioni utilizzabili come punti di partenza per semplificare il restauro. Di seguito sono elencate le impostazioni disponibili:
Nessuna: imposta le opzioni predefinite più comuni del filtro, non ottimizzate per uno scopo particolare.
Riduci il rumore uniforme: impostazioni ottimali per ridurre i disturbi dell’immagine dovuti ai sensori.
Riduci gli artefatti JPEG: la compressione JPEG non è perfetta, anzi per alcuni tipi di immagini è molto lontana dall’esserlo. Essendo JPEG un algoritmo di compressione con perdita di dati, sono presenti degli «artefatti» di compressione: leggeri difetti che appaiono nell’immagine decompressa. Questa impostazione cerca di ridurre questi artefatti.
Riduci la trama: ottimizzata per rimuovere artefatti da schemi di scansione, di digitalizzazione o Moiré.
Se vuoi impostare i parametri del filtro per fare regolazioni più precise, usa le schede Generale e Impostazioni avanzate:
Conservazione dei dettagli [0, 1]: controlla il mantenimento delle caratteristiche nell’immagine. Un valore basso impone una smussatura uniforme nell’immagine, mentre valori più grandi ammorbidiscono in modo preferenziale le aree omogenee, lasciando dettagli più nitidi. Un valore di 0,9 dovrebbe conservare bene i dettagli, in modo che non sia necessario regolare successivamente la nitidezza. Nota che l’impostazione Conservazione dei dettagli deve essere sempre inferiore di quella della Anisotropia.
Anisotropia alfa [0, 1]: un valore basso ammorbidisce allo stesso modo in tutte le direzioni, mentre un valore vicino a 1 solo in una direzione. Se la pellicola sgrana o hai disturbi di tipo CCD, un valore alto produrrà uno schema a onde, laddove gli artefatti JPEG sono adatti a valori vicini a 1.
Smussatura [0, 500]: imposta il fattore di smussatura complessiva massima, mentre Conservazione dei dettagli definisce la smussatura relativa. Imposta questo valore in base ai livelli di rumore nell’immagine.
Regolarità [0, 100]: questo parametro ha a che fare con l’uniformità della smussatura. Immagina il processo di smussatura come una pettinatura dell’immagine: in questo caso la regolarità corrisponderebbe alle dimensioni del pettine. Maggiore è questo valore, più regolare sarà la smussatura complessiva. Questo termine è richiesto quando è presente molto rumore nell’immagine, rendendo difficile stimare le caratteristiche locali nella scena. Un valore di regolarità superiore a 3 produce un interessante effetto di turbolenza «alla Van Gogh».
Iterazioni del filtro: il numero di volte che sarà applicato l’algoritmo di sfocatura. In genere basta 1 o 2 volte.
Passo angolare [5, 90]: integrazione angolare del fattore di anisotropia alfa. Se alfa viene scelto piccolo, anche il passo angolare deve essere piccolo. Ma attenzione, perché angoli piccoli implicano grandi calcoli. Scegli un valore grande tanto quanto ti è possibile.
Passo integrale [0,1, 10]: larghezza del passo di integrazione spaziale, in pixel. Dovrebbe rimanere inferiore a 1 (smussatura sub-pixel) e non andare mai oltre 2.
Usa interpolazione lineare: il guadagno in termini di qualità se selezioni questa opzione è solo marginale, e perdi un fattore di 2 in termini di velocità. Raccomandiamo di lasciarla inattiva.
I pulsanti Salva come e Carica sono usati per fare esattamente quello che descrivono. Qualsiasi impostazione del filtro di restauro fotografico fatta può essere salvata sul disco in un file di testo e ricaricata in seguito.
Avvertimento
Il restauro fotografico è relativamente veloce a fare il suo lavoro, ma può richiedere molto tempo per l’esecuzione e impiegare molte risorse della CPU. Puoi sempre interrompere il calcolo premendo il pulsante Interrompi durante la resa dell’anteprima.
Occhi rossi¶
Lo strumento Occhi rossi di digiKam serve per la rimozione degli occhi rossi. Il fenomeno degli occhi rossi si verifica quando si usa il flash per fotografare le persone. Il rosso è il riflesso del retro dell’occhio ed è visibile perché la pupilla non riesce a reagire abbastanza velocemente al flash. Comunque, l’effetto si verifica meno con l’uso di un flash separato grazie alle diverse angolazioni di flash e obiettivo. Puoi correggere alcuni dei peggiori effetti di occhi rossi:
Select
.Imposta la modalità anteprima per visualizzare la porzione dell’immagine con gli occhi rossi che devono essere corretti.
Un motore di rete neurale analizza il contenuto dell’immagine per individuare automaticamente gli occhi e le pupille rosse.
L’impostazione Livello di rosso regola la quantità di occhi rossi da rimuovere.
Riparazione clone¶
Lo strumento Riparazione clone di digiKam copia i colori dei pixel da una porzione specifica dell’immagine e li incolla in un’altra porzione tramite un pennello, quindi applica la smussatura. Quest’operazione aiuta a correggere gli artefatti nelle immagini, come le macchie non desiderate nel viso di qualcuno, rimpiazzabili con una pelle più pulita presa da un’area adiacente al viso.
La vista delle impostazioni dello strumento sul lato destro fornisce una barra degli strumenti con cinque pulsanti, rispettivamente da sinistra a destra:
Scegli punto sorgente.
Selezione del poligono con lazo.
Sposta immagine.
Annulla l’operazione clona.
Rifai l’operazione clona.
Sotto la barra degli strumenti, due cursori ti permettono di regolare le proprietà dello strumento Clone. Il cursore Raggio del pennello regola la dimensione dell’area clonata. Un raggio di 0 non ha alcun effetto. I valori di 1 e superiori impostano il raggio del pennello che controlla la dimensione delle regioni che sono copiate dall’immagine.
Il cursore Sfocatura del raggio controlla l’effetto di smussatura/miscelatura applicato ai dati clonati sopra la tela. Una percentuale di 0 non ha alcun effetto. I valori sopra lo zero rappresentano il raggio del cerchio che viene utilizzato per miscelare il colore originale che è miscelato all’interno del colore di destinazione. Questa fusione viene applicata in modo radiale, ossia la parte più interna del raggio del pennello deriva completamente dall’originale e la percentuale di originale rispetto alla destinazione diminuisce in modo lineare fino a che il raggio più esterno del cerchio risulta 100% destinazione.
Per selezionare l’originale dell’immagine da clonare, premi S o il pulsante Scegli sorgente dalla barra degli strumenti in cima alla vista delle impostazioni. Il cursore cambia la forma in un mirino. Fai clic sulla posizione da cui inizierai a clonare. Lo strumento quindi passa a un pennello circolare. Sposta il pennello in un’altra posizione, poi fai clic e trascina per clonare.
Lo strumento fornisce anche un selettore Lazo e Poligono per le operazioni di riparazione clone. Puoi premere sia L, sia il pulsante selettore Lazo dalla barra degli strumenti in cima alla vista delle impostazioni. Il cursore cambierà la forma in penna permettendoti di selezionare punti discreti a piacimento. Saranno disegnati i bordi del poligono, ti basta solo premere e spostare il mouse per completare l’area di selezione. Non devi disegnare tutte le regioni in una volta. Il poligono si chiuderà se premi di nuovo L. Premendo il tasto Esc durante il processo di disegno del poligono Lazo cancellerai l’operazione del lazo.
Lo strumento ora clonerà soltanto all’interno della regione selezionata, la clonazione al di fuori verrà ignorata, a meno che non premi di nuovo L o Esc per disattivare la modalità lazo. Una volta fatto questo, puoi clonare in qualsiasi punto nello schermo, come fai normalmente. Ecco la schermata di una selezione del poligono con lazo e una porzione grande dell’immagine clonata all’interno di questa porzione del lazo. Naturalmente, se premi di nuovo L o Esc rimuoverai i confini del lazo, mantenendo sul posto, come dev’essere, i pixel clonati.
Puoi annullare e rifare le operazioni utilizzando i pulsanti dalla barra degli strumenti in cima alla vista delle impostazioni. Allo strumento sono assegnate due scorciatoie: Ctrl+Z per annullare e Ctrl+Maiusc+Z per rifare. Puoi annullare e rifare le operazioni senza limiti.
Strumento G’MIC-Qt¶
G’MIC-Qt è uno strumento di modifica delle immagini di terze parti, fornito come estensione. G’MIC sta per GREYC’s Magic for Image Computing, una infrastruttura di elaborazione delle immagini open source. L’elenco completo delle funzionalità di G’MIC è lungo e non può essere trattato in dettagli qui, perché contiene più di 500 interessanti funzioni da esplorare. Contiene filtri per cambiare i colori, creare motivi, aggiungere tocchi artistici, riparare inconsistenze, rendere forme e molto altro. L’estensione è altamente personalizzabile e ha la possibilità d’impostare preferiti e persino aggiungere filtri personalizzati.
G’MIC-Qt non è incluso nel codice sorgente di digiKam. È, piuttosto, un’estensione di terze parti inclusa nelle distribuzioni eseguibili di digiKam, come Windows, macOS e i pacchetti Linux. Puoi avviarlo dal menu
o tramite le icone accessibili dalla scheda Strumenti nella barra laterale destra. G’MIC-Qt si può utilizzare come gli altri filtri; la differenza principale con essi è che invece di aprire la scheda di un filtro specifico nella barra laterale destra, si aprirà una finestra da cui scegliere uno qualsiasi dei filtri predefiniti disponibili.Di seguito l’elenco delle categorie dei filtri disponibili:
About: queste voci non sono filtri ma mostrano semplicemente le diverse informazioni su G’MIC-Qt nella vista delle impostazioni. La voce About/Download External Data ti permette di caricare definizioni dei nuovi filtri da Internet.
Array and tiles: questa raccolta di filtri trasforma le foto in pupazzi, puzzle, mappe e forme decorative.
Artistic: questa raccolta di filtri applica diversi effetti tradizionali il cui scopo è trasformare una fotografia in un disegno o un dipinto.
Black and White: questa raccolta di filtri è dedicata all’elaborazione delle immagini in stile scala di grigi, e include la conversione in scala di grigi, l’inversione della colorazione di un’immagine, la riduzione della mappa dei colori o la simulazione del disegno a carboncino.
Colors: questa raccolta di filtri consente all’utente di definire le funzioni di trasformazione che operano in spazi dei colori differenti, applicare LUT, miscelare/regolare i canali o correggere i toni tramite analisi dei contenuti.
Contours: questa raccolta di filtri applica le trasformazioni locali adiacenti dei pixel sull’intera fotografia.
Deformations: questa raccolta di filtri applica distorsioni fisiche alla fotografia.
Degradations: questa raccolta di filtri riproduce alterazioni fotografiche, quali sfocatura, rumore, sgranatura e aberrazioni dell’obiettivo.
Details: questa raccolta di filtri migliora i dettagli nelle tue foto con moltissimi algoritmi di miglioramento multi-scala per dare risalto ai dettagli e ai colori di diverse dimensioni nelle foto.
Frames: un’altra raccolta di filtri artistici studiata per decorare le fotografie con ornamenti.
Frequencies: questa raccolta di filtri si basa sull’analisi delle trasformate di Fourier.
Layers: questa raccolta di filtri funziona sui livelli o sui contenuti da esportare in livelli separati. Dato che i livelli non sono supportati dall’Editor delle immagini, l’uso di questi filtri è limitato.
Lights and Shadows: questa raccolta di filtri consente di regolare il contenuto sottoesposto o sovraesposto di una fotografia. È anche possibile aggiustare l’immagine con una sorgente di luce aggiuntiva.
Patterns: questa raccolta di filtri è un gruppo di metodi di generazione ricorsiva delle immagini che può produrre forme geometriche interessanti e originali.
Renderings: questa raccolta di filtri sovrappone forme generate artificialmente basate su soluzioni matematiche.
Repair: questa raccolta di filtri include algoritmi avanzati di supporto per la rimozione di rumori/errori/oggetti/artefatti/compressione nelle immagini. Questa tipologia di filtro tenta di correggere sfide piuttosto difficili che hanno impegnato diverse generazioni di ricercatori dell’elaborazione delle immagini digitali.
Sequences: questa raccolta di filtri genera animazione da foto.
Silhouettes: questa raccolta di filtri sovrappone le forme come le impronte di animali, le icone, le forme naturali, ecc.
Stereoscopic 3D: questa raccolta di filtri rende le fotografie in rilievo.
Testing: questa raccolta di filtri raggruppa tutti gli strumenti in fase di sviluppo. Attenzione: questi filtri possono essere instabili e restituire effetti strani.
Various: questa raccolta di filtri raggruppa quegli strumenti che non possono essere collocati in altre categorie. È presente un editor di codice G’MIC per creare e provare i nuovi filtri.
La disposizione predefinita di G’MIC-Qt è piuttosto semplice (può essere modificata nella finestra di dialogo Impostazioni di G’MIC-Qt). Di seguito la descrizione di ciascun pannello:
Sulla sinistra è presente l’anteprima. Con alcuni filtri viene visualizzata l’immagine intera, con altri sarà mostrato un dettaglio di ritaglio al 100%, in base al tipo di effetto da attivare.
Al centro, è presente un’utile barra di ricerca in alto, con un elenco dei gruppi di effetti sotto. Ciascun gruppo può essere aperto con un doppio clic, oppure facendo clic sulla piccola freccia alla sinistra del nome.
Sulla destra saranno mostrate le impostazioni del filtro selezionato, se ne hai selezionato uno sotto. Fai clic sui pulsanti Applica e Ok per confermare le modifiche. Il pulsante Annulla ferma tutte le elaborazioni in corso e torna all’Editor delle immagini.
Puoi cercare i filtri utilizzando i loro gruppi, il metodo più rapido per trovarli però è usare la barra Cerca in cima all’elenco. Se le categorie dei filtri ti scoraggia un po”, è possibile aggiungere i filtri più utilizzati in un elenco di preferiti e applicare un’etichetta colorata utilizzando il menu contestuale della vista ad albero. In basso, il pulsante Aggiungi preterito ti permette di aggiungere nell’elenco una voce nella prima sezione chiamata Preferiti.
La maggior parte dei filtri G’MIC-Qt supportano i comportamenti seguenti:
Quando applichi la resa del filtro sui dati interi dall’Editor delle immagini facendo clic sui pulsanti Applica o Ok, il tempo di elaborazione può risultare piuttosto lungo, specialmente con immagini di molti megapixel. Una barra di avanzamento nella parte inferiore della finestra di dialogo di G’MIC-Qt indicherà il progresso dei calcoli.
Se un filtro possiede molte impostazioni dei parametri, alcune potrebbero non essere visibili; usa la barra di scorrimento per accedere alle altre impostazioni. È anche possibile allargare la finestra di dialogo di G’MIC-Qt, se necessario, o passare alla modalità Schermo intero col pulsante presente in basso.
A seconda del tipo di filtro, alcuni parametri potrebbero richiedere molte iterazioni sull’immagine che allungano il tempo di elaborazione. Regola attentamente le impostazioni, poiché i tempi possono allungarsi esponenzialmente prima di vedere qualsiasi risultato.
L’anteprima del filtro può essere regolata per confrontare i risultati prima e dopo l’applicazione dell’effetto. Le impostazioni Tipo di anteprima sono disponibili nel panello dei parametri.
Il pulsante Impostazioni sul lato inferiore destro mostrerà la finestra di dialogo di configurazione di G’MIC-Qt con tre schede:
La scheda Interfaccia viene utilizzata per personalizzare l’interfaccia di G’MIC-Qt, incluso l’aspetto dei pannelli degli strumenti, la lingua da abilitare, il comportamento dell’anteprima e la finestra di dialogo nativa da usare.
La scheda Sorgenti del filtro imposta la posizione da cui ottenere gli aggiornamenti e quella in cui salvare le sorgenti nel computer.
La scheda Altri regola gli altri parametri, quali i tempi degli aggiornamenti in linea e la verbosità del debug nella console, utile per gli sviluppatori del filtri.
Suggeriamo di esplorare tutti gli effetti a disposizione in G’MIC-Qt, dato che potresti trovare soluzioni artistiche per le tue fotografie. Per dettagli, guarda questa recensione in linea di tutti i filtri G’MIC-Qt.